Tra Aprile e Maggio, nel luogo in cui vivo attualmente (la campagna piemontese), si può ammirare il ritorno di un animale molto particolare; quasi "alieno" nel suo aspetto atipico ed esotico, l'ibis sacro ritorna ogni anno nei mesi più miti in queste fertili terre, volando in grandi stormi e aggirandosi pacifico nelle risaie piene d'acqua, talvolta nelle rosee serate appollaiato insieme ad altri esemplari sui filari di alberi che costeggiano i campi.

L'ibis non è un uccello autoctono, ma è originario del Nord Africa e in particolare della zona dell'Egitto; nonostante la sua mitica storia legata al mondo egizia nell'antichità, la sua gloria si è spenta nel suo territorio di appartenenza, in cui nei secoli si è estinto per una serie di motivi più o meno correlati alla gestione ambientale da parte dell'uomo, trovando una dimora confortevole (almeno nei mesi estivi) nelle pianure del Nord Italia.

Quando li vidi la prima volta, rimasi a bocca aperta: per quanto abituata alla varietà di volatili che popolano queste zone, essi erano così particolari e differenti dalle specie che siamo abituati a vedere qui che sembravano non avere nulla a che fare con l'ambiente circostante. Pensai persino di essermeli sognati, quei lunghi becchi neri a mezzaluna che pescavano nelle acque delle risaie e che davano ai campi un aspetto tutto nuovo. Non sapevo nemmeno come si chiamassero, ma me ne innamorai e mi commossi moltissimo, tanto da fermare la macchina di ritorno dal lavoro per ammirarli e provare a sondarne i misteri.

Come già accennato, l'ibis sacro è originario delle fertili pianure intorno al Nilo; qui, l' antica cultura degli Egizi lo riteneva animale sacro, in quanto incarnazione del dio Thot, raffigurato con la testa di questo uccello. L'ibis pertanto rappresentava la sapienza, la conoscenza e la scrittura, doni che proprio il dio Thot aveva portato agli uomini.

Questo aspetto lo rende legato anche al culto lunare, in quanto Thot era servitore della luna (ed è curioso che la forma del becco rimandi inequivocabilmente alla falce di luna, così come i suoi colori bianco e nero siano bilanciati nel suo piumaggio proprio come si alternano nel percorso tra Luna Piena e Luna Nera); più avanti, con la ripresa dei culti egizi nell' Antica Roma, fu associato al culto di Iside e quindi divenne animale sacro alla Dea.

Una curiosità legata a questo animale è che si dice che le acque in cui decide di trovare nutrimento e abbeverarsi abbiano un alto livello di purezza, quasi a sottolineare i suoi gusti "nobili" e divini.
L' ibis è un uccello acquatico, e come tutti gli uccelli acquatici è legato alle dimensioni di visione, sogno e intuizione: trova il suo nutrimento rimestando nelle acque fangose dei campi, portando alla luce ciò che può dare sostentamento, ma che resta nascosto da torbidità e fango. Vive quindi a metà tra aria e terra, trovando il suo equilibrio nell'acqua: come a dire che tra la concretezza e l'intelletto stanno le emozioni e i sogni, in cui dobbiamo ricordarci di guardare per attingere il giusto nutrimento per vivere.

L'altro aspetto sciamanico che lo caratterizza in quanto uccello acquatico è il suo vivere in equilibrio tra il mondo del visibile e quello dell'invisibile (che ha sede appunto oltre le acque della visione, nell' Ovest, oltre gli specchi): è pertanto una figura guardiana, uno psicopompo che vive sulla soglia tra i mondi, al confine tra ciò che è vivo e ciò che non lo è più; messaggero dell' Aldilà per chi vive, e accompagnatore per le anime dei defunti.
E in effetti, il dio Thot nell'antichità era spesso ritratto a presiedere alla pesatura delle anime che avveniva per mano di Anubi.

Sono stata molto in dubbio, viste le sue qualità lunari e legate all' Aldilà, di trattare questo animale in un momento vicino a Beltane, che ormai segna l'inizio dell'estate nella Ruota dell'anno, delle energie sessuali e creative in pieno risveglio. Tuttavia, per quanto mi riguarda il volo degli ibis nel cielo e il loro chiacchiericcio che riempie le sere di questa pianura di cui non sono originaria e che ho imparato faticosamente ad amare, mi riempiono sempre il cuore, ricordandomi l' importanza di guardarsi dentro per portare alla luce e manifestare nel grembo fertile della Madre i nostri sogni, le nostre visioni, le aspirazioni... e tutto ciò che rimane sempre nascosto dietro al velo di illusioni e fanghiglia interiore, e che invece dobbiamo utilizzare alla luce del caldo sole estivo per realizzare ciò che siamo.

Per me, la falce di luna dell'ibis è senz'altro quella crescente, il delicato bagliore ad arco che illumina le notti d'estate con la sua fredda e magica luce, ricordandoci che siamo ancora in evoluzione, che in questo momento dell'anno è l'ora di rendere davvero fertile il nostro terreno interiore, di irrigare i nostri metaforici campi seminati a Ostara grazie ai semi di emozioni e di visioni oniriche che ci spingono a migliorarci e a spostarci dove riusciamo a sopravvivere meglio.

Il volo magico degli ibis è il viaggio sciamanico verso i nostri desideri più profondi, verso la vita, la manifestazione, il nutrimento e la realizzazione autentica. Vederli passeggiare placidi per me segna davvero l'inizio del caldo, dell'estate, del ritorno vero e proprio alla vita, senza ulteriori compromessi e procrastinazioni ad agire secondo ciò che vogliamo veramente.

MAGIA CON L'IBIS SACRO: RIMESTARE NEI PROPRI SOGNI

Nelle notti di luna crescente, procuratevi una ciotola bianca o argentata e riempitela con acqua; volendo potete aggiungere anche qualche goccia di infuso di artemisia, o parti stesse della pianta. Procuratevi anche un chicco di riso per ogni sogno che desiderate vedere manifesto o per cui sentite che sia in divenire una maturazione. Eseguite un breve esercizio di centratura, anche attraverso il respiro, prestando particolare attenzione all' apertura del terzo occhio. Se siete all' aperto, sotto la luce della falce di luna chiedete l'illuminazione e la guida dell' Ibis per guardarvi dentro e trovare il sogno che state cercando; visualizzatelo stretto nel becco dell'animale mentre vola nel cielo serale. Lasciate cadere i chicchi di riso nell'acqua e tracciate sulla ciotola, senza toccare la superficie del liquido, una falce di luna crescente; inserite quindi il dito nell'acqua a toccare i chicchi, recitando:

Ibis sacro, guardiano della soglia che connette i sogni alla realtà insegnami a camminare in equilibrio e a guardare in profondità; presto darò sostanza e forma ai miei desideri
riconoscendomi e radicandomi nei miei sogni più veri.
Donami la saggezza per portarli alla vita,
con questa luce lunare la mia preghiera sia nutrita!

Girate tre volte il dito in senso orario per attrarre le benedizioni dell' Ibis e della falce di luna. Esponete la ciotola alla luce della luna crescente fino alla piena, per poi offrirla ad un corso d'acqua o alla terra, magari in un campo o risaia se abitate in campagna. Fate caso ai vostri sogni, annotatevi se vi arrivano messaggi particolari durante il sonno o attraverso il canto dei corsi d'acqua, la superficie degli specchi , il volo o le piume degli uccelli, soprattutto nelle notti di luna piena (anche nei cicli lunari successivi).

RIPORTARE L'EQUILIBRIO

Riempite una bottiglia di vetro a metà con della terra (l'ideale sarebbe della terra raccolta in un luogo fertile, quindi un prato o un campo) e con dell' acqua (possibilmente di fonte, ma non per forza). Una volta piena, fate tre respiri profondi ad occhi chiusi: durante il primo, visualizzate il piumagggio bianco e nero dell' ibis; nel secondo, i campi pieni di acqua in cui esso si muove in equilibrio; nel terzo, visualizzate il becco ricurvo che rimesta la terra sotto l'acqua delle risaie. Soffiate la saggezza equilibrata dell' ibis nel collo della bottiglia, a sigillare la vostra "pozione".

Nei momenti in cui vi sentite poco radicati, poco presenti a voi stessi e a ciò che desiderate, o in cui i vostri sogni sembrano lontani e perdete contatto anche con la concretezza delle vostre potenzialità, immergete il dito in questa mistura e bagnatevi le zone del cuore, del centro del ventre e le piante dei piedi (potete anche tracciare un simbolo che vi aiuti nella riconnessione se ne avete uno). Chiamate il vostro nome, sentitevi presenti e in equilibrio.

L' INSEGNAMENTO DELL' IBIS SACRO

"Le tue radici nella terra, le tue ali nel cielo, il tuo sguardo tra le oniriche acque della visione; in equilibrio tra i mondi, conosciti e impara a muoverti tra le possibilità infinite di essere ciò che vuoi, nella stabilità del tuo Io più puro”.

© L’Almanacco delle Streghe

Fonti:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lavoro magico, sciamanico e di ricerca personale e originale dell'autrice.