La Betulla Bianca, è una (Betula alba, pubescens, pendula, verrucosa) pianta dalle mille sfaccettature, della quale si sfruttano quasi tutte le parti: corteccia, foglie e linfa, con proprietà molto diverse tra loro.
Vorrei prima precisare che quando parlo di fitoterapia mi riferisco all’integratore erboristico, ed è sempre consigliato rivolgersi al proprio naturopata o erborista di fiducia, si sconsiglia di assumere erbe spontaneamente, se non si ha una profonda conoscenza di esse. Informatevi bene prima di andare a raccogliere delle erbe, in alcune regioni è vietata o limitata la raccolta di alcuni tipi di piante, a causa dell’utilizzo intensivo.
Ma vediamo ora le caratteristiche e le proprietà delle diverse parti della Betulla:
La Corteccia: con l’infuso si preparano pediluvi per prevenire la sudorazione eccessiva dei piedi; dalla corteccia si ricava, anche un catrame, che viene utilizzato nella cosmetica per la cura delle affezioni cutanee.
La Linfa di Betulla è quella che si usa di più per “depurare il corpo” e stimolare la diuresi ed è consigliata in caso di ritenzione idrica e cellulite, aiuta a sgonfiare quando siamo pieni de liquidi, (è stupenda per pulire il sistema linfatico quando è pieno di scorie e non ce la fa da solo).
L’Estratto delle Foglie favorisce il buon funzionamento delle vie urinarie (ha una attività antibiotica nel caso dei batteri che causano la cistite), il drenaggio dei liquidi, aiuta nell’eliminazione dell’acido urico; gli infusi di foglie di betulla si usano come lozione per la caduta dei capelli.
Controindicazioni: Come sempre, in presenza di alcune patologie specifiche, (come disfunzioni renali, infiammazioni, insufficienza cardiaca, ecc.), consultate sempre con il vostro dottore o erborista di fiducia.
CURIOSITÀ
L’origine del nome Betulla è incerto, alcuni credono che provenga de “batuere”, perché i pastori usavano i rami per battere il gregge, anche i maestri adoperavano i giovani rami per farne delle verghe da utilizzare a scopi didattici. Altri ritengono che provenga dal sanscrito “bhurga”, “albero la cui corteccia si usa per scrivere” (infatti, prima dell’invenzione della carta, la corteccia di betulla veniva utilizzata per la scrittura).
Nell’immaginario popolare la Betulla è considerata uno degli alberi cosmici, soprattutto fra gli sciamani Siberiani. Loro mettendosi al centro del mondo, compiono, attraverso l’albero cosmico, l’ascensione al cielo o la discesa agli inferi per divinare o per guarire un malato recuperando l’anima sfuggita al corpo. I Buriati (una minoranza etnica della Siberia), usano gli alberi della Betulla per iniziare il neofito sciamano, (arrampicandovisi, il futuro sciamano compie un viaggio statico).
Secondo Graves, nei riti contadini Celtici, si usavano verghe di Betulla per scacciare lo spirito del vecchio anno.
A Roma, la Betulla era l’emblema del potere coercitivo dei magistrati Romani, e si usava compiere la pena fustigando con i rami come “purificazione del colpevole”.
Alcuni popoli tagliavano una Betulla portandola al villaggio, per dopo vestirla con abiti femminili e ghirlande, e danzare intorno a essa e piantarla in una casa dove rimaneva per tre giorni, la si portava al fiume per gettarla in acqua con la credenza che provocasse pioggia, portando prosperità alla comunità, la fertilità dei campi e la fecondità del bestiame (vi ricorda Calendimaggio, a me si).
Non potevo non menzionare Ildegarda di Bingen (una strega herbaria?, per me si), lei loda le virtù della Betulla nei suoi scritti “da Physica”:
La Betulla è più calda che fredda. Denota felicità. Se la pelle comincia ad arrossarsi, ad avere delle pustole…., si colgano i germogli di betulla, si scaldino al sole o vicino al fuoco e si appoggino sopra la parte malata, avvolgendola con un panno. Ripetendo l’applicazione più volte, il male passerà.
PRATICA MAGICA
Alcuni popoli tagliavano una Betulla portandola al villaggio, per dopo vestirla con abiti femminili e ghirlande, e danzare intorno a essa e piantarla in una casa dove rimaneva per tre giorni, la si portava al fiume per gettarla in acqua con la credenza che provocasse pioggia, portando prosperità alla comunità, la fertilità dei campi e la fecondità del bestiame (vi ricorda Calendimaggio, a me si).
Non potevo non menzionare Ildegarda di Bingen (una strega herbaria?, per me si), lei loda le virtù della Betulla nei suoi scritti “da Physica”:
La Betulla è più calda che fredda. Denota felicità. Se la pelle comincia ad arrossarsi, ad avere delle pustole…., si colgano i germogli di betulla, si scaldino al sole o vicino al fuoco e si appoggino sopra la parte malata, avvolgendola con un panno. Ripetendo l’applicazione più volte, il male passerà.
PRATICA MAGICA
Potete fare questo rituale durante le due settimane di luna calante, per purificare ed eliminare le tossine del corpo.
Mettete 1 cucchiaio di foglie di betulla per tazza d’acqua bollente, lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate e bere (se è possibile senza dolcificare).
Prima di bere, rimuovete le foglie con un cucchiaino in senso orario per attivare lo spirito della Betulla dicendo:
Spirito della Betulla,
Dona la tua energia a questo infuso.
Un sorso per liberare le tossine del mio corpo,
Un sorso per portarle agli organi escretori,
Un sorso per eliminarle dal mio corpo.
Finite di bere tutta la tazza e continuate a bere acqua il resto della giornata.
Ricordate che ritualizzare e mettere un’intenzione a quello che si fa durante la giornata, aiuta a connettersi più in profondità con quello che si sta svolgendo, (anche semplicemente bere un infuso), portando ad accrescere l’effetto desiderato.
© L’Almanacco delle Streghe
© L’Almanacco delle Streghe
Fonti:
Gran enciclopedia de las plantas medicinales, Dr. Berdonces i Serra
Florario di Alfredo Cattabiani
Dizionario di fitoterapiae piante medicinali di Enrica Campanini