Dopo aver parlato delle Sibille, che forse per la fama della Sibilla Cumana, tendiamo a collocare quasi esclusivamente solo in Italia, iniziamo ora ad espandere la ricerca parlando più generalmente dei maggiori luoghi di culto e delle Donne Oracolari della Grecia Antica.

La profezia e il vaticinio oracolare, era una pratica e un’abilità svolta per la maggior parte dalle donne (ma non solo) spesso a servizio di una Dio.  

Nell’Antica Grecia, le Donne Oracolari erano conosciute con l’appellativo di Mantis, tradotto come 'veggente', 'indovina' o 'colei o colui che pratica la divinazione' (da qui il termine ‘mantica’, che significa proprio ‘divinazione’ e che compone il suffisso finale di tutte le pratiche divinatorie: carto-manzia; geo-manzia; idro-manzia; piro-manzia…). 

Il termine Prophetes era applicato al funzionario del tempio che interpretava le parole della Mantis, e significava proprio 'Colui che parla per un altro'.  Con il tempo questa parola cambiò di significato, e andò ad indicare una persona che diventava la voce del Divino.

Oracolo invece, deriva dal latino oraculum, a sua volta legato al verbo orare, ovvero ‘pregare’ ma anche ‘parlare’, denotando così la doppia natura del rapporto tra la Sacerdotessa e la Divinità: da un lato si pone l’enfasi sull’aspetto devozionale e religioso; dall’altro quello di essere un intermediario in grado di comunicare con il Sacro.

Questo tipo di Oracoli erano i così detti Oracoli ad Ispirazione o Estatici, ovvero dove la Sacerdotessa parlava per e con la voce della Divinità, cadendo in uno stato di trance e di possessione divina.
Ma vi erano anche altri tipi di Oracoli, e possiamo provare a suddividerli in:

  • Oracoli ad Ispirazione / Estatici
  • Oracoli ad Incubazione
  • Oracoli Necromantici ed Eroici
  • Oracoli di Sorte
GLI ORACOLI DELL’ ANTICA GRECIA

Un aspetto importante degli antichi siti oracolari era la loro collocazione e la loro connessione con il mondo naturale. Proprio come per le Sibille, anche gli Oracoli erano situati presso sorgenti, pozzi, grotte, caverne, alberi o recinti sacri.   

Vediamo quali erano i più importanti siti oracolari:

ORACOLO DI DODONA: È l’Oracolo più antico, dedicato a Zeus. Si dice che due colombe nere si alzarono in volo da Tebe, giungendo una ad Ammone in Libia, l’altra a Dodona; ambedue si posarono su una quercia che proclamarono essere un oracolo di Zeus. A Dodona, le Sacerdotesse interpretavano il tubare delle colombe o il frusciare delle foglie della quercia sacra, oppure il tintinnio dei vasi di bronzo appesi ai suoi rami. Zeus aveva un altro oracolo famoso in Olimpia, dove in questo erano i Sacerdoti a rispondere alle domande, esaminando le viscere degli animali sacrificati.

ORACOLO DI DELFI: L’Oracolo più famoso era quello di Apollo, dove la Sacerdotessa veniva ispirata dai sacri fumi profetici e vaticinava seduta sul tripode. Apollo possedeva diverse sacre sedi oracolari, come quelle sul monte Liceo e sull’Acropoli ad Argo, ambedue rette da una Sacerdotessa. Anche a Didima vi era un importante sito oracolare di Apollo, sempre con una Sacerdotessa che entrava in estasi bagnandosi in una fonte sacra.

CLAROS: Era un altro dei siti oracolari di Apollo, qui però a prestare servizio era un uomo. Il Veggente in questo caso, quando voleva vaticinare, beveva l’acqua di un pozzo segreto e pronunciava poi l’oracolo in versi. Non era il solo caso di Oracolo maschile, anche a Ismenio in Beozia, gli oracoli di Apollo venivano emanati da Sacerdoti che esaminavano le viscere delle vittime.

CALEDONIA: Nella città di Patrae, le Sacerdotesse di Demetra davano oracoli per i malati leggendo in uno specchio immerso in un pozzo con una corda. Mentre a Fare, in cambio di una moneta di rame, i malati che consultavano Ermete erano certi di ricevere responsi dalle prime parole udite casualmente mentre attraversano la piazza del mercato.

ACAIA: Era possedeva un importante Oracolo presso Page; mentre la Madre Terra veniva consultata a Egira, dove le sue Sacerdotesse bevevano sangue di toro, veleno letale per tutti gli altri mortali.

ORACOLI AD INCUBAZIONE

Oltre agli Oracoli Estatici, l’altra forma oracolare assai nota era quella ad incubazione.

Gli Oracoli ad Incubazione erano quelli in cui il richiedente passava una notte nel santuario interno del tempio e sperava che la divinità mandasse un sogno rivelatore.

Non vi era quindi un intermediario tra il richiedente e il divino, ma vi era un’esperienza diretta.

Al mattino il richiedente poteva rivolgersi ai Sacerdoti o ai Profeti a disposizione nel tempio, per interpretare il sogno.

I più famosi Oracoli ad Incubazione erano quelli per il dio guaritore Esculapio

Altri siti oracolari ad Incubazione erano a Talame in Laconia dove vi era un oracolo di Pasifae patrocinato dai re di Sparta, dove si davano responsi sotto forma di sogni.

ORACOLI NECROMANTOCI ED EREOICI

Erano i siti oracolari che si ergevano sulle tombe di Profeti o Grandi Eroi, dove si invocavano gli Spiriti dei defunti affinché risalissero dagli Inferi per portare responsi ai vivi.

ORACOLI DI SORTE

Erano quelli in cui si usavano forme di divinazione come i dadi o lotti numerati con risposte specifiche. Famoso era l’Oracolo di Eracle, a Bura in Acaia, dove si ottenevano responsi lanciando quattro dadi.

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