La rugiada è un ingrediente raro, poetico ed estremamente magico.
Solitamente viene raccolta all’alba, il che la rende un elemento liminale, che ci permette di sviluppare la vista, di vedere l’invisibile e viaggiare tra i Mondi. Può anche essere usate come offerta agli Spiriti, soprattutto per le Fate e per tutti quegli Spiriti di Natura conosciuti come Fae.
Solitamente viene raccolta all’alba, il che la rende un elemento liminale, che ci permette di sviluppare la vista, di vedere l’invisibile e viaggiare tra i Mondi. Può anche essere usate come offerta agli Spiriti, soprattutto per le Fate e per tutti quegli Spiriti di Natura conosciuti come Fae.
Ma la rugiada è anche da sempre usata dalle Streghe per gli incantesimi di guarigione, d’amore e di bellezza.
In alcune zone rurali dell’Inghilterra e della Cornovaglia, i bambini sporchi si lavavano al mattino con la rugiada, perché si pensava li aiutasse a diventare più belli.
Sempre in Inghilterra e in Irlanda, si credeva che la rugiada potesse aiutare a migliorare la vista, a curare gli occhi o anche a rimuovere il malocchio.
Raccogliere la rugiada da una pianta di finocchio selvatico si pensava donasse una vista impeccabile, mentre se presa da un Biancospino, permettesse di vedere le Fate.
Ancora oggi, molti praticanti, per aumentare le proprie facoltà psichiche e incrementare la seconda vista, si strofinano gocce di rugiada sulla fronte, ungendo il terzo occhio.
Lasciare i propri strumenti di pratica (soprattutto di divinazione) esposti alla rugiada, ne aumenta il potere.
Le magie con la rugiada, trovano ampio spazio durante i Sabbat e le feste popolari, soprattutto quelle primaverili/estive.
A Imbolc si lascia esposto fuori tutta la notte il famoso “Panno di Brigid” affinché possa essere benedetto dal passaggio della Dea proprio con queste gocce magiche.
La rugiada raccolta all’alba di Beltane è particolarmente potente.
Si pensava che la rugiada togliesse le lentiggini e le verruche, e che aiutasse a diventare più belle, come descritto in questo antico incantesimo della Cornovaglia:
La bella fanciulla,
che il primo giorno di maggio
si avventura nel campo allo spuntar del giorno,
là si lava il viso con la rugiada del biancospino fatato,
così sarà per sempre bellissima.
All’alba del primo Maggio, le fanciulle raccoglievano la rugiada dalle foglie delle piante e si ungevano il viso con essa, per aumentare la loro bellezza e attirare l’amore. Alcune di spigliavano completamente e si rotolavano nella rugiada, con lo scopo di impregnare tutto il corpo con le proprietà magiche di questo potente elemento. Altre passavano un cucchiaio d’argento sull'erba e per raccogliere la rugiada e metterla in bottiglia.
Oggi possiamo trarre ispirazione da queste antiche pratiche e fare più o meno la stessa cosa.
Raccogliete la rugiada all’alba di Beltane da alcune foglie (potreste scegliere anche delle piante con specifiche proprietà). Usate un cucchiaio magico se volete. Unite le poche gocce raccolte alla vostra acqua di luna, o all’acqua di una sorgente naturale che avete raccolto. Et voila! Ecco una potente acqua di bellezza che potete nebulizzare sul vostro visto e il vostro corpo.
Raccogliete la rugiada all’alba di Beltane da alcune foglie (potreste scegliere anche delle piante con specifiche proprietà). Usate un cucchiaio magico se volete. Unite le poche gocce raccolte alla vostra acqua di luna, o all’acqua di una sorgente naturale che avete raccolto. Et voila! Ecco una potente acqua di bellezza che potete nebulizzare sul vostro visto e il vostro corpo.
Un altro modo per raccogliere la rugiada, può essere quello di creare un fazzoletto rituale. Cercate un bel fazzoletto in fibre naturali, e passatelo tra l’erba e sulle foglie piene di rugiada, per poi strizzarlo in una ciotola. Può essere un procedimento lungo e che richiede tempo e dedizione, ma può diventare anche una pratica estremamente meditativa e potente.
La rugiada è sempre stata associata anche a proprietà curative. Alcuni credevano che per assorbire queste proprietà bastava correre sull'erba bagnata dalla rugiada.
Un incantesimo britannico per guarire un bambino malato consisteva nel farlo passeggiare all’alba in un campo di erba altissima, imbevuta di rugiada, per tre giorni di seguito a partire dal primo Maggio. Anche la rugiada raccolta sotto una quercia, sempre all’alba di Beltane, veniva usata per bagnare i bambini deboli e malati per aumentare la loro forza.
La rugiada può anche essere usata per la protezione. La rugiada raccolta il giorno di San Giorgio, il 23 aprile, era usata per proteggere dal malocchio.
Così come la rugiada che impreziosisce la famosa Guazza o Acqua di San Giovanni, il 24 Giugno, dona protezione, guarigione e bellezza.
Sull'isola di Man, si credeva che bagnare il viso nella rugiada proteggesse dalla stregoneria per un anno.
In Gran Bretagna, si diceva che la rugiada raccolta in un cimitero proteggesse dal gonfiore del collo.
Un antico incantesimo necromantico, prevede l’uso di un osso recuperato in un cimitero e imbevuto di rugiada che veniva poi strofinato su una zona malata. L’osso veniva poi riportato nello stesso posto dove lo si era preso e sepolto. Si credeva che attraverso un’opera di transfert, la malattia venisse trasmessa all’osso che decomponendosi, avrebbe allontanato col tempo la malattia.
In Inghilterra, le donne di campagna consideravano la rugiada un dono del cielo e la usavano come additivo nelle loro medicine. Di solito la raccoglievano da pietre naturali con una forma concava, chiamate Bullaun Hole.
La rugiada raccolta con uno straccio bianco, o da uno straccio bianco posto all'esterno ma senza toccare la terra, veniva usata nei riti di guarigione. A volte veniva usata la rugiada stessa; a volte lo straccio veniva usato per avvolgere la parte del corpo afflitta.
La rugiada veniva anche raccolta per alcune antiche maledizione. La rugiada raccolta da una ragnatela per esempio, può essere usata per legare o imprigionare qualcosa o qualcuno. E si credeva che, se le streghe raccoglievano la rugiada da un pascolo per il bestiame, ne sarebbero state fortemente danneggiate.
© L’Almanacco delle Streghe