Come abbiamo già visto nell’approfondimento dedicato ai Nemoralia presso lo Speculum Dianae di Nemi, il 13 Agosto iniziavano i tre giorni di celebrazioni per Diana Nemorense.
Tuttavia in molte tradizioni del paganesimo contemporaneo il 13 Agosto viene riportato nei moderni calendari come una delle Notti di Ecate, in particolare legata ad Ecate nella sua veste di Signora dell’Ars Tempestaria, ovvero Regina delle Tempeste.
Ma da dove arriva quest’associazione? È una tradizione antica o un’invenzione moderna? Ho fatto un po’ di ricerche per voi.
UNA CELEBRAZIONE CONTEMPORANEA
Diciamolo subito: sebbene parecchi praticanti, anche con una certa fama, vogliano far passare la Notte di Ecate del 13 Agosto come un’antica festa ellenica giunta fino a noi, non è così. Non esistono fonti o prove certe che possano dimostrare questa cosa.
Questa celebrazione è del tutto contemporanea, e al massimo può aver tratto ispirazione o basarsi su una o più feste antiche di questo periodo.
Non possiamo sapere con certezza chi sia stato il primo a diffondere l’idea che questo fosse uno dei giorni sacri di Ecate, ma di certo la cosa ha trovato ampio consenso nello scenario neopagano contemporaneo.
La Notte di Ecate del mese di Agosto (altre festività con questo nome si trovano nel mese di Novembre) viene menzionata con questo nome in diversi libri che oggi sono sulle nostre mensole. Talvolta appare senza alcun nome, semplicemente elencata come una notte sacra a Ecate. Alcuni di questi libri contemporanei azzardano anche nel citare altri libri moderni, ma comunque appartenenti a un’altra generazione, per provare a rendere la festa più autentica. Quando poi si ritrova quest’informazione tra le pagine scritte da autori rispettabili o quantomeno popolari, spesso gli autori stessi non sentono l’esigenza di citare alcune fonte, e noi nella maggior parte dei casi, non abbiamo motivo di non credergli. Se lo dicono loro, deve essere vero!
"La sua festa annuale cadeva il 13 agosto (lo stesso giorno della romana Diana) e aveva lo scopo propiziatorio di prevenire le tempeste che avrebbero potuto distruggere il raccolto”.
Si legge questo in The Inner Mysteries: Stregoneria Progressiva e Connessione con il Divino, di Janet Farrar e Gavin Bone, pubblicato nel 2012.
Prima di Farrar e Bone, a parlare di questa festa era stato l’autore Leo Ruickbie nel suo Witchcraft Out of the Shadows, pubblicato nel 2011. In un trafiletto laterale al testo, l’autore riporta l’informazione secondo cui il 13 Agosto, gli antichi greci pregavano Ecate affinché non mandasse tempeste che distruggessero i raccolti. Ed è qui che troviamo poi riportata probabilmente la fonte originaria dalla quale poi si sarebbe diffusa questa moderna tradizione e celebrazione.
“13 Agosto. Celebrazione di Diana ed Ecate della Luna nella Grecia pre-ellenica, per proteggere il raccolto”.
Si legge questo in The Goddess Book of Days, di Diana Stein la cui prima pubblicazione risale al 1988. Sarebbe quindi questa la fonte letteraria più “antica” a nostra disposizione, nella quale troviamo l’associazione tra Ecate e il 13 Agosto.
Ovviamente possiamo anche notare come alcuni dettagli siano differenti: navigando in rete troviamo diversi siti nei quali si riporta che durante questa notte sia usanza lasciare un’offerta ad un incrocio per evitare che le tempeste distruggano i raccolti, mentre Farrar, Bone, e Ruickbie non parlando ma di offerte da fare agli incroci, ma menzionano tempeste, raccolti e protezione. Il libro di Stein d'altra parte non dice nulla circa le tempeste, ma parla solo di protezione del raccolto.
LE RADICI ANTICHE
Ma da dove avrebbero tratto ispirazione gli autori moderni per associare la data del 13 Agosto alla Dea Ecate? Possiamo considerare almeno un paio di ragioni storiche.
Prima fra tutta la celebrazione dei Nemoralia. Come abbiamo già visto infatti, durante queste celebrazioni le donne tenevano una fiaccolata al lago di Nemi, lasciavano a Diana varie offerte, segni di gratitudine e richieste di aiuto, specialmente per la guarigione.
Diana ed Ecate sono state spesso sovrapposte e confuse, e naturalmente ritroviamo in Ecate il suo essere una dea portatrice di fiaccole, il che rende questa festa particolarmente adatta e associabile alla Dea. Tuttavia i Nemoralia sembrano avere poco o niente a che fare con le tempeste, o i raccolti, differenze fondamentale con l’idea della festa contemporanea. Ma la data è abbastanza significativa e non può essere ignorata.
L’altra fonte storica, potrebbe essere il poeta romano Ausonio, che in uno dei epigrammi scrive che le Idi di Agosto (proprio i giorni dei Nemoralia) sono dedicate a Ecate di Latonia (Leto):
Sextiles Hecate Latonia vindicat idus.
In Agosto Ecate Leto reclama le sue idi.
Ancora, nelle Silvae di Stazio, possiamo leggere:
“È questo il giorno in cui il boschetto di Ariccia, grato ai re fuggitivi, diventa di fumo, e il lago, sapendo della colpa di Ippolito brilla del riflesso di una moltitudine di torce; Diana stessa agghinda di ghirlande i cani da caccia che lo meritano e ripulisce la punta delle frecce e lance, e concede, agli animali selvatici, di stare al sicuro, e tutti gli Italiani dal focolare virtuoso celebrano le Idi di Ecate".
La cosa interessante è che qui il poeta, ancora una volta con ovvio riferimento ai Nemoralia, li chiama e definisce a tutti gli effetti: Idi di Ecate.
Secondo altre fonti poi, queste date sono anche associate a Ecate nel suo tempio di Lagina, in Caria.
Potrebbero quindi essere almeno queste fonti storiche, la ragione per cui ad un certo punto si è deciso di associare Ecate a queste giornate.
ALTRE IPOTESI CONTEMPORANEE
Ci sono poi altre ipotesi che si possono azzardare e che potremmo prendere in considerazione, per trovare un'associazione tra Ecate e la notte del 13 Agosto, anche se forse possono apparire qua e là forzate.
La prima è che la metà di Agosto, coincideva con la metà del mese della Canicola, ovvero i giorni più caldi dell’anno, associati al Transito di Sirio, che annunciava per gli antichi Egizi le inondazioni del Nilo. Ciò ci riporterebbe a Ecate per il simbolo del cane, e spiegherebbe la sua associazione alle tempeste.
La seconda è che in questi giorni si verifica la pioggia delle Perseidi. Questo sciame meteorico prende il nome dalla costellazione di Perseo, nome simile a quello di Perse, il Titano padre di Ecate. Ovviamente non esiste alcun legame fra queste figure mitologiche, ma trovo interessante notare la somiglianza.
Esiste poi una terza ipotesi. Ovvero quella che mi porta a pensare il 13 Agosto 1988, anno di pubblicazione del testo di Diana Stein, possa essere caduto in concomitanza del giorno di Luna Nuova del mese, durante il quale si tengono tradizionalmente le celebrazioni per Ecate, e che allora possa essere stata fatta una sovrapposizione fra le due cose, acquisendo poi una sorta di “ufficialità”. Facendo una rapida ricerca, ho scoperto che in effetti è proprio così! Il 13 Agosto 1988 la Luna si fece nera e le Streghe s'incontrarono e all’incrocio per lasciare le proprie offerte a Ecate. Da lì la tradizione deve essere poi passata di Strega in Strega.
ECATE SIGNORA DELLE TEMPESTE
Altro aspetto singolare di questa celebrazione, è l’associazione di Ecate alle tempeste. Conosciamo Ecate nei suoi molti ruoli: quello di psicopompo e di Custode delle chiavi cosmiche, quello di Guardiana della Soglia e di Guida infera, quello di Anima Mundi e Signora della Notte. La conosciamo anche nel suo aspetto di Regina delle Streghe, e sappiamo anche che spesso le Streghe sono state associate a l’Ars Tempestaria, ma a tutti gli effetti l’associazione tra Ecate e gli agenti atmosferici non è mai stata così immediata o discussa.
Abbiamo già visto come se consideriamo il testo di Diana Stein come il primo in cui si legge di questa festa, l’autrice non menzioni le tempeste. Il primo libro a farlo è quello di Leo Ruickbie, che quindi sarebbe stato lui il primo nel panorama pagano contemporaneo a diffondere quest’associazione. Di conseguenza, se possiamo approvare l’idea che questa celebrazione possa affondare le sue radici nelle fonti storiche precedentemente citate, senza ombra di dubbio la parte inerente le tempeste è un'aggiunta tutta moderna.
Tuttavia anche in questo caso, qualche motivo storico mitologico potrebbe esserci.
Quello più importante avrebbe a che fare con i Riti Misterici di Samotracia. In Samotracia infatti esistevano tutta una serie di Culti Misterici e d’Iniziazione che avevano a che fare con i Cabiri e con altre divinità, fra cui anche Ecate. Pare che esistesse un incantesimo per scongiurare pericoli e tempeste e che consistesse nel sacrificare un cane, simile quindi ai riti di espiazione fatti proprio per Ecate.
Dunque, in Samotracia si facevano offerte, o sacrifici, chiedendo protezione dalle tempeste e da altri pericoli. Ma possiamo anche spingerci ad analizzare altre ipotesi.
Anche se non è uno dei suoi aspetti più dichiarati, Ecate è fra le altre cose una divinità marina e oceanica, cosa che le darebbe anche dominio sulle tempeste. Uno degli animali simbolo di Ecate è il Toro, che oltre ad associarla alla luna, è simbolo proprio del suo legame con l’acqua, e nei tesi antichi spesso la Dea viene chiamata il “Toro del Mare”. Tra gli altri suoi epiteti troviamo:
Charpos: che significa sia “La Feroce” che “Colei che viene dal mare”
Einalian: “Colei che viene dal mare”
Ma l’epiteto che pare aver generato l’associazione di Ecate con le tempeste è quello di Brimo, La Terribile, La Furente. Parecchi praticanti contemporanei hanno associato quest’aspetto della Dea al tempo atmosferico, ciò come colei in grado di generare o scongiurare tremende tempeste. Le tempeste cui fanno riferimento i praticanti contemporanei, sono ovviamente quelle metaforiche della vita, quelle che attraversiamo sul nostro cammino e per cui chiediamo l’aiuto della Dea al fine di uscirne incolumi e trasformati.
In fine è interessante anche riflettere su come si formano i grandi fronti temporaleschi. Due diverse masse d'aria con diverse pressioni e temperature si scontrano a mezz'aria, e dove si connettono, sul punto di confine, sulla soglia che generano, nasce la tempesta! La tempesta dunque è un agente atmosferico incredibilmente potente e liminale, proprio come lo è Ecate.
ECATE DIVINITÁ AGRESTE
Nella spiegazione della festa contemporanea, viene ad ogni modo specificato che il ruolo di Ecate durante questa celebrazione era quello di allontanare le tempeste (quelle reali e non metaforiche) per proteggere i raccolti.
E questo è uno dei punti spesso più contestato dagli adoratori della Dea, che non vedono in essa nessun attributo che possa classificarla coma una divinità dei campi o agricola.
In realtà non è proprio così.
Eusebio descrive Ecate, nel suo aspetto di dea lunare, come colei che tiene una cesta:
"...e le torce accese: la cesta, che porta quando
è salita in alto, è il simbolo della coltivazione dei raccolti"
Questo oltre a far riferimento a Ecate come dea della Luna, stabilisce anche una connessione tra la dea e l’agricoltura, per la quale il ciclo lunare ha sempre avuto un ruolo cruciale.
La cesta, inoltre, è anche il simbolo spesso associato alla fertilità della terra, a Demetra, strumento che serve a contenere i frutti del raccolto.
CONCLUSIONE
Come abbiamo avuto modo di vedere esistono tutta una serie di motivi, alcuni fondati altri meno, che possono far collegare Ecate al 13 Agosto. Questa festività potrebbe non essere antica, ed essere nata in tempo moderni, ma ad ogni modo, a prescindere dalle sue origini e dai suoi significati, ritengo che un giornata chiamata Notte di Ecate, meriti di essere osservata e festeggiata, sempre e comunque!
Hail Hekate!
© L’Almanacco delle Streghe