Quella di Hans Trapp, è forse una delle figure e delle leggende più terribili, legate al Natale.
LA LEGGENDA
Hans Trapp è una figura leggendaria e folkloristica, conosciuta nelle regioni dell’Alsazia e della Lorena.
Esistono diverse varianti del racconto, ma la più popolare dice che era un uomo crudele e di grande ricchezza. Tuttavia, la sua ricchezza non era frutto del suo duro lavoro, ma era il risultato di atti di magia nera e patti con i demoni, essendo lui stesso un adoratore di Satana. Si dice che fosse senza cuore e vanitoso, avido, e che vivesse nel peccato. Quando in Vaticano si sparse la voce di quanto Trapp fosse crudele e devoto alle arti occulte, egli fu fatto arrestare e portato davanti al Papa. Venne scomunicato con l’accusa di satanismo e demonolatria e al suo ritorno in Francia scoprì che gli erano state confiscate tutte le sue terre e le sue proprietà e che era rimasto senza un solo centesimo. Gli abitanti del suo paese natale lo esiliarono e bandirono nei boschi della vicina Germania.
Esistono diverse varianti del racconto, ma la più popolare dice che era un uomo crudele e di grande ricchezza. Tuttavia, la sua ricchezza non era frutto del suo duro lavoro, ma era il risultato di atti di magia nera e patti con i demoni, essendo lui stesso un adoratore di Satana. Si dice che fosse senza cuore e vanitoso, avido, e che vivesse nel peccato. Quando in Vaticano si sparse la voce di quanto Trapp fosse crudele e devoto alle arti occulte, egli fu fatto arrestare e portato davanti al Papa. Venne scomunicato con l’accusa di satanismo e demonolatria e al suo ritorno in Francia scoprì che gli erano state confiscate tutte le sue terre e le sue proprietà e che era rimasto senza un solo centesimo. Gli abitanti del suo paese natale lo esiliarono e bandirono nei boschi della vicina Germania.
Arrabbiato e pieno di disprezzo e odio per chi gli aveva portato via tutto, si dedicò sempre più alle sue pratiche oscure. Non riusciva a pensare ad altro che alla voglia di vendicarsi degli abitanti del villaggio che lo avevano esiliato. La sua solitudine e il suo esilio nel bosco lo condussero alla pazzia, e ben presto si trovò a desiderare il sapore della carne umana. Divenne ossessionato dall'idea del cannibalismo e così escogitò un piano. Si sarebbe travestito da spaventapasseri, avrebbe indossato vecchi stracci che avrebbe riempito di paglia e rami e avrebbe aspettato pazientemente nei campi, fino al passaggio della sfortunata preda.
Un giorno un pastorello molto giovane andò a passeggiare nel campo. Brandendo un bastone affilato, Hans Trapp infilzò il bambino uccidendolo, e trascinò il suo cadavere fino a casa sua, dove lo fece a pezzi e lo arrostì sul fuoco. Si dice che proprio quando stava per dare il primo morso alla carne che aveva tanto desiderato, Dio lo colpì con un fulmine. Cadendo, batté la testa e morì.
Tuttavia, secondo alcune versioni delle leggenda, il fulmine anziché ucciderlo in modo definitivo, lo maledisse permettendo alla sua anima dannata di vagare nella più totale libertà, sulla Terra, una sola volta all’anno e proprio durante il Natale, ovviamente vestito da spaventapasseri.
Come se fosse viva, l’anima di Hans Trapp cerca tuttora di nutrirsi di bambini.
L’unico modo per sfuggirgli, semmai si dovesse incontrare questo essere, è quello di scappare fino al sorgere del sole.
L’unico modo per sfuggirgli, semmai si dovesse incontrare questo essere, è quello di scappare fino al sorgere del sole.
I genitori delle regioni nord-orientali della Francia mettono in guardia i loro figli raccontandogli che ogni Natale lo spirito di Hans Trapp torna vestito da spaventapasseri con il cappuccio per mettere in atto la sua vendetta, rapendo i bambini cattivi e trascinandoli nella foresta, da dove non faranno mai più ritorno.
LE ORIGINI STORICHE
La leggenda di Hans Trapp sembra avere origine dalla vita reale di Hans von Trotha, nato nel 1450 e morto nel 1503. Hans von Trotha era un cavaliere al quale furono affidati due castelli nel territorio sia della Francia che della Germania. Egli ebbe una disputa con un abate per le proprietà e i possedimenti di uno dei castelli che gli furono affidati, che si supponeva fossero originariamente proprietà del monastero e l'abate si rifiutava di rinunciarvi.
Così Hans von Trotha costruì una diga che bloccava e impediva all’acqua di arrivare al villaggio sottostante. L'abate si infuriò e alla fine riuscì ad abbattere la diga, che inondò il villaggio sottostante causando ingenti danni economici. Hans von Trotha iniziò ad attaccare l'abate, e quando l’Imperatore non riuscì a convincere Hans von Trotha a fermarsi, l'abate si recò in Vaticano. Il Papa convocò Hans von Trotha per interrogarlo sulla sua fedeltà alla Chiesa. Egli rifiutò la visita scrivendo invece una lettera che accusava il Papa di immoralità. In tutta risposta venne scomunicato e poco dopo la sua scomunica l’Imperatore gli impose un divieto imperiale. Morì due anni dopo per cause naturali.
© L’Almanacco delle Streghe