Siamo giunti all'ultima parte (almeno per ora) degli approfondimenti sulla Stregoneria della Tessitura.
Dopo aver parlato del Giorno della Conocchia, della Strega come Tessitrice e spiegato i meccanismi e alcune pratiche di Stregoneria della Tessitura, passiamo ora a tutta la parte inerente il folklore e credenze popolari, più a un piccolo compendio di superstizioni e tradizioni Slave, dove abbiamo visto che quest'arte ricopre un ruolo davvero importante.
LE CREDENZE POPOLARI
Tessere e filare per le popolazioni contadine di un tempo era considerata un'attività misteriosa alla quale si legavano aspetti magici del mondo femminile.
Dopo aver parlato del Giorno della Conocchia, della Strega come Tessitrice e spiegato i meccanismi e alcune pratiche di Stregoneria della Tessitura, passiamo ora a tutta la parte inerente il folklore e credenze popolari, più a un piccolo compendio di superstizioni e tradizioni Slave, dove abbiamo visto che quest'arte ricopre un ruolo davvero importante.
LE CREDENZE POPOLARI
Tessere e filare per le popolazioni contadine di un tempo era considerata un'attività misteriosa alla quale si legavano aspetti magici del mondo femminile.
- Nel folklore e nelle credenze popolari troviamo mitiche figure femminili legate alla tessitura. Si tratta per lo più di figure fatali, pericolose che compaiono in determinati periodi e comandano gli elementi naturali quali l'acqua e l'aria come, ad esempio, le Anguane, creature dell'acqua della mitologia alpina, capaci di miracoli nella filatura, figure che tutelavano o spaventavano le filatrici e punivano soprattutto le filatrici pigre.
- In Sardegna c’erano invece le Janas che erano Antiche Donne Sarde, che secondo certe leggende vivevano in cima ai nuraghe e passavano il tempo a tessere con un telaio d'oro. Erano comunque benevole e dispensavano aiuti gratuitamente a chiunque li richiedesse. Si racconta anche che se qualcuno trova uno dei telai abbandonati da queste fate è molto fortunato, poiché sotto potrebbe esserci nascosto un immenso tesoro.
- Ma nella maggior parte dei casi nella tradizione popolare, la tessitura aveva un aspetto fatale: si credeva che esercitasse un'azione pericolosa quando veniva eseguita in determinati momenti o situazioni.
- Un po’ in tutta Europa, era diffusa la credenza secondo cui bisognava filare in uno spazio di tempo limitato, ed era vietato farlo sulle strade o portare scoperti i fusi per timore di danneggiare i raccolti. Era inoltre vietato filare il giovedì, il venerdì, il sabato sera e l'ultimo giorno di Quaresima.
- In molte raffigurazioni medievali di Streghe che volano al Sabba, queste lo fanno proprio volando sulle loro rocche per filare. La rocca, il fuso e gli strumenti per la tessitura erano dunque visti come dotati di proprietà magiche e potevano essere utilizzati per viaggiare tra i mondi.
- Non a caso in molte tradizioni l’arte della tessitura era intrecciata alla pratica oracolare, alla profezia e alla visione del futuro, poiché l’azione del filare veniva usata per entrare in stati non ordinari di coscienza e indurre la trance.
- Ne è un esempio il racconto di Morgana che ne Le Nebbie di Avalon, mentre è intenta a filare la lana "vede" la morte del padre e la salita al trono di Uther Pendragon.
- Sempre tra le leggende Alpine, ma anche in molte parti d'Europa con nomi diversi, troviamo Frau Berta o Holda nel folklore germanico, patrona di tutti i lavori domestici delle donne, ma in particolare della filatura. Si diceva che i tuoni delle tempeste fossero prodotti dalla rotazione del suo fuso.
- Holda prima di tutto insegnò alle donne l’arte di filare il lino per creare capi di biancheria. Si dice inoltre che insegna, ispira e premia le lavoratrici infaticabili, a volte porta a termine il lavoro di filatrice operosa durante la notte, mentre invece punisce le filatrici pigre, disfacendo il loro lavoro.
- Diverse sono le festività e le celebrazioni dedicate a Holda (anche collegata alla nostra Befana) e cadono tutte intorno alla Vigilia di Natale o lungo il periodo delle Dodici Notti, un momento particolarmente magico dell’anno in cui spesso era vietato filare e tessere.
- In Svevia, ad esempio, tutti i filati dovevano essere ultimati entro la Vigilia di Natale, e nessun nuovo lavoro doveva essere iniziato fino al termine della Dodicesima Notte (il 6 Gennaio) e potevano ricominciare con il Distaff Day: il Giorno della Conocchia.
SUPERSTIZIONI E PRESAGI
- Ci sono diverse superstizioni e credenze popolari legate tanto al lavoro delle filatrici quanto agli strumenti stessi di quest’arte, come fusi, aghi, spilli e fili. Vediamone alcune:
- Le filatrici non andavano a dormire il sabato sera, se prima non finivano di filare tutta la stoppa che era rimasta nella conocchia. Si credeva infatti che, se ne fosse rimasta una parte, vi si sarebbe andata ad appollaiare la Morte.
- Se cadeva il fuso a terra e si rompeva il filo, le donne erano solite pronunciare una formula volta ad allontanare malevoli influssi.
- Particolare attenzione veniva rivolta a cercare di evitare che l’ordito non venisse posato sul letto. In questo caso infatti il lavoro sarebbe stato notevolmente rallentato. Si credeva infatti che il filato si sarebbe “addormentato” sul letto e il lavoro non sarebbe mai arrivato a compimento.
- Se alla tela che veniva tessuta al telaio si attaccava una penna, il lavoro di filatura e tessitura si sarebbe compiuto nel giro di un tempo breve.
- Le donne erano solite anche chiamare un sacerdote per benedire la tela iniziata, in modo che il lavoro giungesse presto alla fine.
- Per le filatrici erano molto importanti il primo e il terzo giorno del mese di Maggio, ricorrenze della festa degli Apostoli Filippo e Giacomo e dell’Invenzione della Croce. In questi giorni non si lavorava al telaio, perché la credenza popolare voleva che San Filippo potesse determinare lo staccarsi dei pettini dal telaio.
- Sul giorno della Santa Croce invece la tradizione non riusciva a fornire spiegazioni precise in relazione alla prescrizione di non dedicarsi alla filatura e alla tessitura. Si pensa probabilmente ad un’implicita correlazione fra la forma del telaio e quella della croce. Una somiglianza che arrecherebbe un danno di profanazione alla Croce stessa. In alcuni contesti culturali infatti il riposo dal lavoro prescritto per il 3 Maggio è esteso anche ai contadini. In questo caso il tutto è dovuto alla somiglianza di forma fra la croce e l’aratro.
- Se lavorando a maglia si intreccia ai fili qualche capello proprio, chi indosserà l’indumento resterà per sempre legato a chi ha sferruzzato.
- In Scozia la rocca del fuso non deve essere portata per nessun motivo da un lato all’altro della casa durante il Natale. In altre zone non si doveva filare per tutto il periodo da Natale a Capodanno, o fino alle fine delle 12 Notti Sante, o addirittura fino alla Candelora.
- Se si fila durante la messa di mezzanotte di Natale, ciò che si sta filando diventerà il proprio sudario.
- Sulla Montagna Nera si crede che ci si attiri la malasorte filando canapa o cotone durante la settimana di Natale.
- Per impedire a una Strega di entrare in casa o a un maleficio di attaccarsi, bisognava circondare la casa con un filo di canapa filato da una ragazza vergine, che non avesse mai prima di allora preso un fuso in mano.
- Uscire di casa e trovare un ago a terra su un marciapiede, una soglia, o per strada, non è mai un buon presagio. Il presagio è ancora peggiore se l’ago è infilato con del filo nero. Il presagio dell’ago è inerente ciò che si verificherà nelle ore successive:
Se ci si sta recando a un appuntamento d’affari: il presagio riguarda l’affare in corso.
Se si sta passeggiando o facendo acquisti: il presagio concerne il percorso che state per fare.
Se si sta pensando a un progetto o a una persona: il presagio si riferisce all’oggetto di questi pensieri.
Per spezzare il cattivo presagio, bisogna fare i classici scongiuri: incrociare le dita finché non si incontra un cane (anche al guinzaglio), toccare legno o un chiodo arrugginito. - Al contrario invece, se si trova per terra uno spillo, questo andrebbe raccolta perché considerato un presagio di fortuna e buona sorte.
- Porta sfortuna regalare un ago, uno spillo o una spilla a un amico o una amica, perché si corre il rischio di rompere quell’amicizia in breve tempo.
- Se si è costretti a dare a qualcuno un ago o uno spillo o una spilla e si vuole evitare il rischio della rottura, come scongiuro, bisogna farsi pungere leggermente dalla persona a cui lo spillo è stato donato.
- Si crede che quando si adopera per la prima volta un nuovo ago, bisogna pungersi consapevolmente un dito in modo da far uscire una goccia di sangue. Con questa precauzione si eviterà il rischio di incidenti e si legherà l’ago alle proprie mani, rendendolo più ubbidiente.
- Se qualcuno vi regala un ago, piegatelo.
- Se nel cucire si spezza l’ago, vuol dire che la persona amata vi sta pensando intensamente.
- Secondo altre tradizioni, quando si spezza un ago, bisogna avvolgere tutte le parti in carta o in un sacchetto e buttarlo via. In passato, gli aghi rotti venivano posizionati tra le assi del pavimento.
- Cucendo vi pungete? Le dita della mano sinistra sono legate al cuore, mentre quelle della mano destra al lavoro. Pungersi sul pollice significa che è in arrivo una gioia, l’indice la noia, il medio l’amore, l’anulare indica una lettera o una novità in arrivo, mentre il mignolo partenza o cambiamento.
- Nel Lazio le ragazze nubili infilavano in 3 aghi 3 fili diversi: bianco (amore felice), nero (amore infelice) rosso (zitellaggio), poi ne sceglievano uno a occhi chiusi.
- Un’antica maledizione consisteva nel recarsi presso un pozzo sacro, e piegare un ago mentre si pronunciava il nome della persona che si voleva maledire, per poi buttare l’ago nel pozzo.
- Aghi e spilli, sono fra gli elementi che vengono inseriti nella famosa Bottiglia delle Streghe.
- Quando si parla di filatura, tessitura e cucito, è impossibile non menzionare il filo, soprattutto per il suo essere antica rappresentazione del destino dell’uomo. La consistenza del filo era associata al corso della vita; così, mentre si filava o cuciva qualcosa per qualcuno, un filo liscio senza nodi simboleggiava una vita liscia, pacifica, ma un po' noiosa e poco movimentata, mentre un filo irregolare, aggrovigliato e annodato rappresentava una vita movimentata che portava con sé molte lezioni; un filo molto sottile, fragile e quasi pronto a strapparsi simboleggiava povertà e cattiva salute, mentre uno spesso preannunciava ricchezza e buona salute.
FUSO, STREGHE E TESSITURA NELLA TRADIZIONALE SLAVA
- Nella Tradizione Slava, si diceva che le Streghe si recassero agli incroci durante le notti di luna piena portando con loro conocchie e fusi con i quali filavano e tessevano contemporaneamente arazzi e incantesimi. Si diceva che chiunque le interrompesse o assistesse accidentalmente a queste pratiche sarebbe caduto in un sonno stregato all’istante, svegliandosi al mattino quando le streghe se ne saranno andate.
- Nella pantheon slavo, il fuso è lo strumento magico di Makosh, e secondo la tradizione, mentre filano le donne si collegano e rappresentano questa antica divinità slava. Per questo motivo nessuna donna poteva filare il venerdì, a meno che non impiegasse la filatura come parte del suo rituale magico. Il venerdì era un giorno sacro a Makosh e si credeva che la Dea stessa facesse girare i destini umani il venerdì, quindi a meno che una donna non volesse intervenire, doveva evitare di filare in questo giorno.
- Le donne slave usavano il fuso non solo per la filatura mondana, ma anche per la creazione di fili magici con cui fabbricavano camicie incantate e abiti carichi di magia, a volte anche cambiando il destino umano.
- Dalla Chiesa Ortodossa, il fuso era considerato un oggetto empio e la filatura dichiarata un'attività sinistra. Una donna che osava portare il suo fuso in chiesa era etichettata come Strega e si diceva che avesse portato il proprio strumento di filatura, per aprire la soglia e il passaggio ai demoni, in modo che potessero entrare in chiesa.
- Essendo considerata la tessitura un’arte e un lavoro femminile, le madri slave evitavano di dare o far toccare i propri fusi ai bambini per paura che il bambino toccandolo acquisisse dei tratti femminili e preferisse gli uomini alle donne in futuro.
- Alle donne incinte invece si sconsigliava vivamente di filare fino al parto, affinché il bambino non rimanesse impigliato nel suo cordone ombelicale e morisse.
- Le madri mettevano un fuso e una matassa di fibre sotto la culla del bambino quando piangeva o era irrequieto, in modo che Polunochnitsa o Kriksa - uno spirito maligno che causa il pianto e gli incubi dei bambini, prestasse più attenzione alla filatura piuttosto che tormentare il bambino.
- A una bambina appena nata si tagliava il cordone ombelicale su di un fuso, affinché diventasse una brava filatrice. Questo stesso fuso veniva anche messo in seguito nella culla della bambina per la stessa ragione.
- Anche nella Tradizione Slava, era proibito tessere e filare durante il periodo di Natale. Il fuso usato nel periodo delle 12 Notti Sacre, doveva essere bruciato e mai conservato o gettato via, perché si credeva che tutti i fusi usati per filare durante questo periodo si trasformassero in serpenti in estate.
- La filatura era più comunemente praticata di notte, dopo che tutte le faccende quotidiane erano state completate.
- Una matassa di fibra non poteva essere filata a metà e lasciata fino al mattino per paura di attirare Kikimora, uno spirito della casa malevolo che si diverte a filare ma che lascia un terribile disordine dopo che ha finito. Se una donna fosse troppo stanca e decidesse di finire di filare il giorno dopo, troverebbe tutti i fili strappati e aggrovigliati al mattino.
- Si credeva che la filatura rituale correggesse il destino di qualcuno, ma poteva anche trasformarlo in peggio e "torcerlo", a seconda dell'intento del filatore.
- Tra gli Slavi delle regioni orientali, esiste una particolare pratica di stregoneria chiamata Veretnichestvo (da vereteno - fuso). Il praticante, chiamato Veretnik se è un uomo o Veretnitsa se è una donna, offre il proprio corpo per essere posseduto da uno spirito in cambio di poteri magici. Per stipulare tale contratto, si esegue un rituale al crocevia, dove i due legano il loro contratto usando un fuso.
- Secondo la tradizione popolare, se una strega gira con un fuso intorno alla culla di un bambino per tre volte (collegando così il fuso al bambino), ruba un filo dalla sua coperta o dai vestiti del bambino, e poi inizia a filare quel filo su un fuso, questo rituale farebbe diventare il bambino irrequieto (che metaforicamente “gira come il fuso nelle mani della strega") e renderebbe i genitori stanchi ed esausti. Alcune streghe particolarmente cattive usavano questo metodo per vendicarsi dei genitori del bambino, portando il povero bambino a morire per sfinimento. Altre si vantavano di poter usare un fuso per torcere il cordone ombelicale nel grembo di una donna.
- Altre maledizioni con il fuso venivano scagliate sugli uomini sposati. Un uomo maledetto con l'aiuto di un fuso diventerà irrequieto e non potrà soddisfare i suoi desideri sessuali solo con sua moglie, iniziando a guardare altre donne e causando così la rottura della coppia.
- Le Streghe slave, non usano però il potere e la magia del fuso solo per fare del male, ma anche per correggere e sciogliere il "destino" delle persone, predire il futuro, curare le malattie, rimuovere una maledizione, attrarre l'amore ed evocare la pioggia (per fare questo, si immergeva il fuso nell'acqua).
- Nei rituali di guarigione si usava girare intorno ad una persona malata tenendo in mano il fuso.
- Il filo ritualmente filato poteva essere usato per fare amuleti magici o per fare nodi magici chiamati nauzy; l'arte del nauzy era ed è ancora molto popolare in Russia, dove i nodi legati ritualmente potevano essere usati per controllare il tempo (legare e sciogliere il vento, come nella storia della Magia dei Nodi), aiutare a curare malattie, infertilità, rimuovere maledizioni e sfortuna, e promuovere il benessere generale.
- Una donna di solito aveva molti fusi, ma fra tutti questi solo uno era il suo preferito. Questo fuso era il più usato quando filava per sé e per la sua famiglia. I fusi potevano essere fatti di diversi legni, quello di betulla che era il più comune. Altri legni erano il frassino, il tiglio e il pero. Il legno di pioppo era considerato un buon materiale per sbarazzarsi di maledizioni, fatture, malattie e altri mali; tuttavia, i fusi erano raramente fatti con il suo legno, perché troppo morbido.
- Alcune donne credono che un fuso magico non possa essere acquistato, ma solo ereditato da una parente: una madre o una nonna; altre non sono invece assolutamente d'accordo e altre ancora credono che prima di ereditarlo bisognava accertarsi che l’Antenata avesse condotto una vita serena e felice, perché insieme al fuso si ereditano anche la buona o la cattiva sorte.
- Le Streghe Slave usavano e usano fusi e conocchie per tracciare Cerchi rituali.
- Un fuso non dovrebbe mai avere "fame", quindi dovrebbe essere sempre un po’ di filo sufficiente per fare 9 volte il giro del fuso.
© L’Almanacco delle Streghe