L'inverno è un momento potente per entrare in contatto e approfondire il nostro rapporto con la morte, l'oscurità, l'Ombra, la stasi, la solitudine e il silenzio. Anche se le notti sono lunghe, la nostra luce interiore ci guida come la fiamma di una candela attraverso la fitta foresta di questa stagione. Questa foresta ha molti messaggi e ci invita ad essere curiosi, coraggiosi e ad onorare noi stessi. Mentre vaghiamo nell’oscurità, cerchiamo nel freddo e andiamo alla scoperta di paesaggi innevati: le Dee dell'Inverno possono presentarsi per camminare al nostro fianco e impartirci delle lezioni profonde e trasformative. Queste Dee sanno che la distruzione e l’incontro con la nostra Ombra possono essere le medicine più potenti. E così, anche nel profondo ventre dell'inverno, non siamo soli…

MARZANNA: SIGNORA DELLA MORTE

Marzanna è una dea slava conosciuta con molti nomi. Collegata alla morte e all'inverno, Marzanna rappresenta l'arrivo dei giorni più bui ed è una delle tre sorelle stagionali che simboleggiano il ciclo della vita e della morte. Anticamente si creavano effigi di Marzanna con paglia e mirto, bruciando o annegando ritualmente la bambola per scacciare il freddo dell'inverno e accogliere il calore della primavera. È anche una dea del destino, per questo associata anche alla stregoneria e alla divinazione, il cui arrivo è sinonimo di sfortuna; oltre ad essere una dea della cucina che si occupa del focolare e una dea degli incubi. Si dice che viva nel suo Palazzo degli Specchi, la cui casa sacra è protetta da serpenti e rappresenta il mondo sotterraneo. Quando si avvicina l'inverno, nelle case slave ci si raduna attorno al caminetto e si raccontano le storie di Marzanna e del cacciatore incantato. La leggenda narra che un cacciatore (a volte identificato con il Dio del Sole) si innamorò di Marzanna e lei intrappolò la sua anima in uno specchio magico, dove il giovane è costretto a trascorrere il lungo inverno.

Con la guida di Marzanna, potete entrare in contatto con la morte in un modo nuovo. Qual è il vostro rapporto con la morte e il Mondo Sotterraneo?

ECATE: PHOSPHOROS, LA PORTATRICE DI LUCE

Ecate è associata alla magia, agli incantesimi, alle piante velenose, ai cani infernali e alle streghe. In alcune raffigurazioni, si presenta in forma singola, mentre in altre è in forma tripla, con tre donne dallo stesso aspetto in piedi schiena contro schiena, che detengono i simboli del potere della Dea. Ai crocicchi di questo lungo inverno, incontrerete Ecate. Sovrana del mondo liminare e sotterraneo, questa dea oscura porta con sé la sua torcia e tiene a bada gli spiriti maligni. Nel mito di Persefone, Ecate assiste alla sua discesa e la segue portando la sua luce attraverso le tenebre. Se si ascolta attentamente, si può sentire il suo branco di segugi infernali sempre nelle vicinanze. Nel cuore dell'inverno, Ecate conosce la verità: il mondo sotterraneo è appena al di là della nostra coscienza ordinaria e i suoi Spiriti desiderano entrare in contatto con noi e sussurrarci i loro segreti.

Come fa Ecate, chiedetevi: quale fiaccola portate sempre con voi per illuminare il vostro cammino?

ROZHANITZA: LA DEA BICORNE

Rozhanitza è una dea invernale slava associata alla caccia e al parto. Il suo animale sacro è la renna. Nelle tradizioni moderne, vediamo le renne che trainano Babbo Natale nel suo viaggio per il Mondo, ma nelle storie che vedono protagonista questa Dea è in realtà Rozhanitza a librarsi nella notte, poiché solo le renne femmine mantengono le corna durante l’inverno. Il suo giorno sacro è il 26 dicembre e, per tradizione, si preparano biscotti e opere d'arte a forma di cervo come portafortuna. Se vi trovate di fronte a Rozhanitza, la troverete adornata di corna, spesso con la figlia, anch'essa cerva.

Rozhanitza ci insegna che non sempre tutto è come sembra. Che rapporto avete con il simbolo del cervo? Cosa significa per voi indossare con orgoglio un alto e scintillante paio di corna?

FRIGG: TESSITRICE DIVINA

Frigg è una dea norrena associata alla filatura, alla maternità e alla famiglia. A causa della sua associazione con il vischio e con la morte del dio Balder, viene evocata in questo periodo dell'anno attraverso le piante e le erbe magiche di Yule. Al solstizio d'inverno, Frigg tesse e fa girare il destino dell'anno che verrà. La leggenda narra che la stessa ghirlanda natalizia sia un adattamento dalla "Ruota dell'Anno", che apparteneva alla Dea stessa ed era collegata a tutti i ritmi ciclici della vita.

Quando arriva Frigg, prestate attenzione a ciò che state tessendo per l'anno a venire. Siete su una soglia, varcatela con intenzione.

LE PARCHE: SORELLE FATALI

Le Dee della Tessitura si trovano in quasi tutti i pantheon e sono spesso associate all'inverno e alla fine dell’anno: il momento dei bilanci. Forse perché in inverno, quando le cose si fermano, ci rendiamo conto che di notte possiamo ascoltare, immaginare e tessere nuove storie. O forse perché, così come non possiamo fuggire dall'inverno, non possiamo nasconderci dal destino. Il Destino non è lineare. La nostra vita è una rete, e ogni decisione che prendiamo va ad aggiungersi all'arazzo sempre più grande tessuto dalle Parche. Nella mitologia greca, le Tre Sorelle del Destino sono note come Moire. La più giovane è Cloto, che inizia a filare nel momento in cui nasce un bambino. Collabora con la sorella di mezzo, Lachesi, che aggiunge colori e dettagli alla nostra storia. Quando ha quasi finito, la maggiore, Atropo, taglia il filo. Così facendo, ci libera da questa vita e ci fa viaggiare verso la prossima.

Quali fili volete tessere per il nuovo anno e quali sono invece quelli che volete recidere e tagliare? Sedetevi davanti all’arcolaio con le Tessitrici Fatali e immergetevi nella mistica arte della filatura.

CAILLEACH BEIRA: REGINA DELL'INVERNO

Secondo la tradizione scozzese, Beira è una Dea Oscura, una dea Crona e Regina dell'Inverno. Nella mitologia gaelica, Beira è conosciuta con un altro nome: Cailleach. Cailleach è una megera divina che controlla il tempo atmosferico, l’inverno e le tempeste. Appare come una gigantessa dalla pelle blu e con un occhio solo in mezzo alla faccia. Cailleach rappresenta la morte e anche la rinascita. La leggenda narra che durante l'inverno, mentre le piante si addormentano e gli uomini vanno in letargo, Beira salta da una montagna all'altra. Dai suoi passi si formano caverne e il ghiaccio si irradia dal suo bastone magico. Ma, come tutte le divinità stagionali, il regno di Beira è temporaneo. In primavera, lascia il suo trono alla ricerca della fonte della giovinezza, mentre la sua controparte, Brigid, prende il posto di Beira sul dominio del Mondo.

Cailleach è una divinità creatrice, collegatevi dunque alla vostra creatività interiore, abbracciando lo spirito dell'inverno. Quali potenzialità sono nascoste in voi? A quali risorse potete attingere?

DEMETRA: LA MADRE IN LUTTO

Quando Demetra piange la perdita di sua figlia, gli esseri umani non hanno altra scelta che seguirne l'esempio. Come dea dell'agricoltura, assistiamo alla disperazione di Demetra durante i mesi bui, quando gli alberi sono nudi, spogli e vulnerabili. Sentiamo la sua angoscia nel vento, quando piange e grida per la giovane figlia perduta. Sentiamo la sua sofferenza nei nostri corpi. In inverno, Demetra non governa con gioia e prosperità come in primavera e in estate. Invece, quando arriva la stagione del raccolto e Persefone lascia la madre per tornare negli Inferi, Demetra lascia libero sfogo alla sua Ombra.

In inverno, Demetra incarna le lotte che emergono se si prova a resistere al cambiamento. Lavorando con Demetra e le altre Dee Oscure, impariamo a rimettere insieme tutti i pezzi della nostra anima.

SKADI: SIGNORA SELVAGGIA

Dea invernale della Scandinavia. In origine Skadi era una feroce jötunn (gigantessa) che prosperava nei luoghi più oscuri, dove nessun uomo poteva sopravvivere. Le leggende raccontano che abitava nella parte più alta delle montagne del nord, una terra così ostile e fredda dove la neve non si scioglieva mai. La sua casa era il cuore pulsante dell'inverno, e lei ne era la padrona. In seguito divenne una Dea che regna sulla stagione fredda e sull'oscurità che essa comporta. Skadi è portatrice di giustizia e vendetta nei confronti dei malvagi, incarnando l'ira e la rabbia giuste. In qualità di padrona della caccia, Skadi ha donato all'umanità l'arco e la freccia. Le sue dimore sono le montagne innevate, e si ritiene che il nome della Scandinavia derivi da lei.

Grazie a Skadi possiamo attingere alla natura selvaggia che è in noi e ricordare cosa significa essere selvaggi e vivi, arrivando così a distruggere tutto ciò che è stagnante e soffocante nella nostra vita.

© L’Almanacco delle Streghe