Per queste festività ho ricevuto in dono una composizione di classici sempreverdi, come l’agrifoglio e il vischio, simboli di buon augurio. Appendendola, ho notato che tutto era unito da una decorazione a forma di ragno. Mi sono chiesto perché il fiorista avesse scelto un simbolo così particolare, che di certo non è comunemente associato alle festività natalizie, ma risulta piuttosto in linea con Halloween.

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata che la scelta di utilizzare un ragno potesse essere legata alla fama benaugurante di questo aracnide, come suggerisce la saggezza popolare. Fin dall’antichità, infatti, l’apparizione di un ragno in casa è stata considerata di buon auspicio, mentre ucciderlo era visto come un gesto nefasto e portatore di sventura. Numerosi proverbi e modi di dire, ancora oggi presenti nelle diverse regioni italiane, esprimono questo concetto: “Ragno porta guadagno (e chi l’ammazza fa il suo danno)” o “Chi spazza via la tela del ragno spazza via il guadagno”.

Inoltre, i ragni sono anche considerati indicatori di particolari condizioni atmosferiche, come dimostrano i detti popolari “Quando il ragno tesse all’aperto è finito il tempo incerto”; “Quando il ragno va per il camino, temporale vicino”; “Ragnatela al mattino, dolore; ragnatela a mezzogiorno, noie; ragnatela di sera, bene spera”; “Ragnatela all'aria, tempo bello che non varia”; e infine “Se il ragno tesse in casa, la pioggia viene; se tesse quando piove, pioggia dura”. E come non menzionare l’amore: “Ragno di sera, amore spera”.

Eppure, sebbene sia convinto della sua connessione con la prosperità, il fatto che ad essere scelto come decorazione natalizia fosse un ragno, mi lasciava ancora perplesso. Così ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che esiste una lunga tradizione che collega il ragno proprio al periodo natalizio.

IL RAGNO CHE SALVÓ GESÙ BAMBINO

Una delle leggende narra che il ragno sia legato a Gesù Bambino. Si racconta che non tutti fossero felici al momento della nascita di Gesù. Il re Erode, governatore della Palestina per conto dei Romani, aveva appreso dai Magi che a Betlemme era nato un re e architettò un piano crudele: uccidere tutti i bambini della città. Così, Giuseppe e Maria presero il Bambino Gesù e fuggirono in Egitto.

La sera del primo giorno di fuga, cercarono rifugio in una grotta. Faceva freddo e la terra era coperta di brina. La famiglia si sistemò come poté in un angolo, stretti per scaldarsi un po’. In lontananza si sentivano i cavalli dei soldati.

Un piccolo ragno dondolava attaccato a un filo all’entrata della grotta. Quando vide il Bambino Gesù, desiderò fare qualcosa per lui, sapendo che molti animali fortunati avevano potuto offrirgli i loro doni. Decise di tessere la sua tela di fronte all’entrata della grotta, creando una bella e delicata tendina.

Improvvisamente, lungo il sentiero, arrivò un gruppo di soldati di Erode. Quando giunsero alla grotta, stavano per entrare e perquisirla, ma il comandante notò la ragnatela, che la brina bianca aveva ricoperto, facendola sembrare una tenda a chiudere l’entrata. “Lasciate stare” disse il comandante. “Non vedete che c’è una grossa ragnatela intatta? Se qualcuno fosse entrato nella grotta, l’avrebbe certamente rotta!” E così, i soldati passarono oltre.

Così, un piccolo ragno salvò la vita a Gesù facendo l’unica cosa che sapeva fare: tessere la sua ragnatela.

I RAGNI DEL NATALE DELL’EST EUROPA

La leggenda più famosa, invece, proviene dall’Est Europa, in particolare dall’Ucraina, e si collega alle origini dei fili di tinsel, le decorazioni che si appendono agli alberi di Natale. Esistono diverse varianti dello stesso racconto, ma in linea di massima tutte parlano di una povera vedova che viveva in una piccola capanna con i suoi figli. Un giorno, una pigna cadde sul pavimento fatto di nuda terra della capanna e mise radici. I figli della vedova si presero cura dell’albero, entusiasti all’idea di avere un albero di Natale per l’inverno. L’albero crebbe, ma quando giunse la vigilia di Natale, non potevano permettersi di decorarlo. I bambini andarono a letto tristi e si addormentarono. La mattina seguente, si svegliarono e trovarono l’albero coperto di ragnatele tessute dai ragni che avevano avuto pietà di quella famiglia con la quale vivevano. Quando aprirono le finestre, i primi raggi di sole toccarono le ragnatele, trasformandole in oro e argento. La vedova e i suoi figli furono al settimo cielo. Da quel giorno, non vissero più nella miseria.

Nelle altre versioni, le ragnatele vengono trasformate in argento da un miracolo di Babbo Natale o del Bambino Gesù, e la storia viene raccontata principalmente dal punto di vista dei ragni, che desideravano vedere l’albero di Natale.

Le origini di questo racconto popolare sono sconosciute, ma si ritiene che siano connesse con la credenza diffusa in Est Europa nella quale si dice che trovare un ragno o una ragnatela su un albero di Natale è considerato un buon auspicio.

In Ucraina creano anche piccole decorazioni per l’albero di Natale a forma di ragno (conosciute come pavuchky, che significa "piccoli ragni"), solitamente realizzate in carta e filo.
 
SIMBOLO DI SPERANZA E INTERCONNESSIONE

Ecco allora che in un mondo dove le tradizioni si intrecciano e si trasformano, il ragno emerge come un simbolo inaspettato di speranza e protezione. La sua tela, delicata e resistente, ci ricorda che anche le piccole creature possono avere un grande impatto sulla nostra vita. Così, appendendo la mia composizione natalizia, ho compreso che il ragno non è solo un ornamento insolito, ma un messaggero di benevolenza, fortuna e protezione.

Le leggende che lo circondano, dalla sua audace protezione di Gesù Bambino alla magica trasformazione delle ragnatele in oro e argento, ci invitano a riflettere sul potere della semplicità e sull’importanza di ciò che spesso trascuriamo. In questo periodo di festività, mentre ci riuniamo con le persone a noi care, possiamo trovare ispirazione in queste storie di coraggio e generosità, riconoscendo che anche nei momenti più bui, un piccolo gesto può fare la differenza.

Pertanto, che il ragno diventi per noi un simbolo di prosperità e di speranza, un promemoria che la magia del Natale si nasconde nei dettagli più inaspettati. E mentre il suo filo si intreccia con le nostre vite, possiamo accogliere un nuovo anno con la certezza che, come la tela del ragno, le opportunità e i sogni possono manifestarsi in modi straordinari, portando luce e meraviglia in ogni giorno che verrà.

Buone feste a tutti, con la magia e la bellezza di una ragnatela scintillante!

© L’Almanacco delle Streghe