In occasione della Notte di San Lorenzo vi ho parlato della liminalità delle notti di stelle cadenti, mentre l’antica festa dei Volcanalia è stata l’occasione per parlare dei vulcani e dei crateri vulcanici come soglie per il Mondo di Sotto.
Oggi vi parlo dei fiumi e della liminalità ad essi collegata.
LA RIVA COME PUNTO DI CONFINE
Come la riva marina, anche il fiume e le sue sponde rappresentano un luogo liminale, un confine che separa il nostro Mondo dall’Altro, un punto di contatto tra terra e acqua, che è l’elemento liminale per eccellenza, il Velo da scostare o nel quale immergersi per entrare in contatto con gli Spiriti.
I fiumi, come il mare, sono in continuo movimento e mutamento. Il loro fluire è costantemente proiettato in avanti e scorrono sempre, erodendo la terra sotto di loro, trasformando le loro rive e agendo e cambiando il paesaggio intorno a loro.
BARRIERE CONTRO GLI SPIRITI MALIGNI
I fiumi sono stati a lungo associati agli spiriti e all'Aldilà. Infatti, l'acqua corrente in generale era considerata sacra dai Druidi, che pensavano che gli spiriti maligni non potessero attraversarla a causa della sua sacralità e delle sue proprietà purificatrici. Quest’idea potrebbe aver avuto origine dalla concezione che, mentre i vivi potevano attraversare l'acqua su ponti e guadi, i morti non potevano, ma dovevano essere traghettati sopra le acque. Questo, a sua volta, può aver dato validità alla credenza che gli spiriti maligni e i fantasmi non potessero attraversare l'acqua che scorre.
Si diceva che per sfuggire da una fata arrabbiata, da uno spirito maligno o da un fantasma, bisognasse attraversare un corso d'acqua corrente come un fiume o un torrente.
Nella mitologia greca, il fiume Stige segnava l’ingresso agli Inferi. Per attraversarlo, bisognava pagare Caronte, il traghettatore infernale il cui compito era quello di portare le anime dall’Altra Parte. Questa concezione, influenzò anche le pratiche romane, che, a loro volta, influenzarono le pratiche celtiche quando i romani occuparono la Gran Bretagna. E così, nella tradizione celtica, Barinthus traghetta coloro che desiderano visitare Avalon, portandoli sulla sua barca per accedere all'Aldilà.
Le chiese erano spesso costruite vicino a fiumi e torrenti o a pozzi sacri, un’usanza legata ai culti pagani che vedevano l'acqua come sacra e associata agli spiriti e alla vita.
FIUME E RUSCELLI NEL FOLKLORE
Il folklore è pieno di credenze e tradizioni che riguardano l'acqua che scorre. In alcune zone si credeva che i guadi e i ponti, sui quali potevano passare sia i morti che i vivi, avessero poteri magici o liminali. Qualsiasi accordo fatto in piedi sopra o nell'acqua corrente era considerato indissolubile. Gli amanti che volevano rendere infrangibile le loro promesse di matrimonio stavano su entrambi i lati di un ruscello o di un fiume, immergevano le dita nell'acqua e si tenevano per mano mentre pronunciavano i loro voti. Le processioni rituali spesso attraversavano un fiume o un ruscello prima dello svolgersi di un rito, a segnare che si era entrati in un regno sacro. Sedersi sulla riva di un fiume e battere le piante dei piedi sulla superficie dell'acqua o farle girare in senso orario può aiutare la meditazione e aprire un varco l'Altro Mondo.
Le Streghe e gli esseri ultraterreni sono sempre stati associati ai fiumi. Durante l'epoca dei processi alle streghe, si credeva che le streghe fossero in grado di galleggiare, e così, uno dei metodi usato per smascherare una strega durante un processo era quello di gettarla legata in un fiume per vedere se sarebbe annegata o se avrebbe galleggiato.
Si credeva che certi fiumi avessero proprietà magiche, così l'acqua di questi fiumi veniva usata per la guarigione e la protezione. Un vecchio rimedio popolare per curare la febbre prevedeva l’uso di un bicchiere nuovo da cui bere, del sale e l'acqua di tre ruscelli. Ai malati veniva detto di bere da ogni ruscello e, dopo ogni sorso, gettarvi una manciata di sale. Al primo ruscello, dopo aver bevuto un sorso d'acqua, dicevano: "Ecco la mia testa". Al secondo: "Ecco il mio ventre". Al terzo, si comandava alla febbre di entrare nell’acqua. Durante il tragitto da un ruscello all'altro, ai malati era proibito guardare indietro o parlare, tranne che per pronunciare le parole dell'incantesimo. Si credeva che una volta ultimato il rituale, la febbre rimanesse nell'acqua e non seguisse la persona a casa.
La direzione in cui scorreva un fiume o un ruscello spesso determinava le sue proprietà magiche. Si credeva che l'acqua che scorreva verso il sole avesse sia proprietà curative che di benedizione. Un ruscello nato da un fiume principale era considerato fortunato, e la sua acqua era usata per incantesimi di fortuna. I fiumi che scorrevano a nord erano considerati ottimi posti per depositare incantesimi o per inviare messaggi agli Inferi. Mentre l'acqua di un ruscello che scorreva verso sud era considerata avere proprietà curative. Anche i guadi erano considerati luoghi di guarigione e si credeva che l'acqua raccolta e usata lì avesse proprietà curative. La gente si lavava nel ruscello o beveva da esso, o a volte immergeva una camicia nell'acqua e la metteva su chi presentava ferite o malattie.
I fiumi erano anche usati per la divinazione. Uno di questi incantesimi era usato per predire il matrimonio. Alla vigilia di Ognissanti, una ragazza immergeva una camicia nell'acqua dove si incontravano tre fiumi, poi la portava a casa e la appendeva per una notte sulla cappa del camino. L'incantesimo funzionava, se si fosse presentata la figura del suo futuro compagno che veniva e girava la camicia per asciugarla dall'altra parte. Allo stesso modo, gli alberi di ontano erano associati ai fiumi e visti come guardiani che proteggevano l'acqua e i suoi Spiriti.
I fiumi erano anche usati in vari tipi di incantesimi, compresi i riti di purificazione e di maledizione. Per maledire qualcuno si faceva una bambolina di argilla e la si metteva in un fiume o in un torrente con la testa rivolta verso la corrente. L'usanza popolare diceva che, come l'argilla si disintegrava nell'acqua, lo stesso accadeva alla salute della vittima della fattura. Per rompere l'incantesimo, bisognava togliere il fantoccio dall’acqua prima che si dissolvesse completamente. Un altro vecchio incantesimo per cercare giustizia, prevedeva che la persona si alzasse all’alba, e si recasse in un punto in cui si incontravano tre fiumi, rivolgendosi ad est verso il sole nascente. Quando il sole toccava l'acqua, la persona beveva una manciata di acqua presa da quel punto, poi si lavava la faccia mentre recitava un antico incantesimo dedicato alla Vergine Maria. Quest’incantesimo, che ha radici pagane, si trova nei Carmina Gadelica.
ACQUA DI FIUME IN MAGIA
Per un approfondimento completo sulle Acque Magiche, vi rimando all’articolo dedicato a quest’argomento.
ACQUA DI FIUME: È acqua che si muove rapidamente. Se avete bisogno di qualcosa in tempi brevi, o avete bisogno di velocizzare un’azione, trovate un fiume e lavorate con la sua acqua. È utile anche per purificare il proprio corpo. Lasciar andare piccole barchette fatte con fogli di carta su cui si è scritto di cosa ci si vuole liberare, è un modo usto per sbarazzarsi di qualcosa o qualcuno. Fiumi, canali e corsi d'acqua possono essere usati in incantesimi che implicano l'avanzamento, il cambiamento, lo sblocco e l'invio di cose. I Celti credevano che gli spiriti maligni non potessero attraversare l'acqua corrente, quindi i fiumi sono utili anche per sfuggire a un nemico astrale.
ACQUA DI GUARIGIONE: Raccoglieteli nove ciottoli bianchi da un fiume, disturbando l'acqua il meno possibile. Poi raccogliete anche l'acqua dal fiume, raccogliendola nella stessa direzione della corrente. Scaldate le pietre fino a quando non diventano incandescenti; poi fatele cadere nell'acqua raccolta. Imbottigliate quest'acqua e usatela in incantesimi curativi per nove giorni, o nove volte al giorno (lavandovi le mani e il viso).
Come abbiamo già detto, la sponda di un fiume è un punto liminale, un luogo di contatto tra i vivi e i morti. Prestate attenzione agli oggetti che potete trovare e raccogliere lungo la riva di un fiume e che potreste usare nella vostra Stregoneria.
Sulla riva di un fiume potreste trovare:
PIETRE E FOSSILI: Rocce di fiume o altre pietre (come le pietre forate) possono essere usate in magia come elemento di terra.
OSSA: Le ossa di qualsiasi tipo si trovano spesso sulle rive dei fiumi, dei laghi o del mare, sepolte nella sabbia o nascoste tra le erbacce. Possono essere potenti strumenti per comunicare con gli Spiriti, o potete usarle per la magia e la divinazione.
VOLTURNO E I VOLTURNALIA
A Roma, il 27 Agosto, si teneva la festa dei Volturnalia, in onore al Dio Vulturnus, dio delle fontane e delle acque che scorrono. Questa divinità era antica e di origine etrusca. Era il protettore della vegetazione. Il suo nome deriva dal verbo “vertere” che significa “cambiare/trasformare”, probabilmente perché era anche il Dio del cambiamento stagionale. Vulturnus simboleggia l’energia del cambiamento, del passaggio da uno stato all’altro e della trasformazione. Accanto alla sua statua nel foro c’erano le botteghe dei librai. Sua compagna era Pomona, ninfa dei frutti che aveva un bosco sacro tra Roma e il mare, mentre sua figlia era la ninfa Giuturna.
Il fiume Volturno, nell'Italia meridionale, prende il nome da lui. Oggi è la giornata perfetta per allinearsi con le energie di questo Dio e dell’Elemento Acqua, per le vostre operazioni magiche.
INCANTESIMI PER I VOLTURNALIA
*Trovate un corso d'acqua adatto come un fiume o un ruscello. Se vivete in città, recatevi presso una fonte o una fontana. Portate con voi un’offerta di pane, formaggio e vino. Godetevi il rumore dell’acqua. Consumate parte dell’offerta. Poi immergendo i piedi o le mani nell’acqua fresca e scrosciante dite:
Dalla terra,
Quest’acqua sacra è sgorgata,
Baciata dal sole,
E dal fuoco purificata.
Quest’acqua sacra è sgorgata,
Baciata dal sole,
E dal fuoco purificata.
Prendete dell’acqua tra le mani e soffiateci sopra, dicendo:
Dall’aria accarezzata,
Dal soffio rigenerata,
Respiro su quest’acqua che tengo tra le dita,
Volturno manifestati tramite il mio respiro di vita!
Dal soffio rigenerata,
Respiro su quest’acqua che tengo tra le dita,
Volturno manifestati tramite il mio respiro di vita!
Riversate l’acqua che avevate tra le mani, consapevoli che avete consacrato questo posto al Dio Volturno, o che avete chiesto di manifestarsi in questo luogo. Lasciate dunque la vostra offerta al Dio. E tutte le volte che vorrete onorare il Dio delle acque, tornate in questo posto.
*Oggi è la giornata adatta per fare un incantesimo per lavare via qualcosa che vi turba. Avrete bisogno di:
*Un pezzo di stoffa bianca
*Una matita per gli occhi
*Una bacinella piena d'acqua
*Bicarbonato di sodio.
*Una matita per gli occhi
*Una bacinella piena d'acqua
*Bicarbonato di sodio.
Create il vostro spazio sacro e concentratevi su ciò che volete lavare via. Scrivetelo o rappresentatelo simbolicamente sul panno. Tenete il panno tra le mani e dite:
Scorri, fluisci, pulisci,
Volturno accori a purificarmi,
Lava via, lava via, lava via,
Volturno vieni a liberarmi.
Volturno accori a purificarmi,
Lava via, lava via, lava via,
Volturno vieni a liberarmi.
Immergete il panno nella bacinella e uste il bicarbonato di sodio iniziando a strofinare e lavare il panno, finché non sarà pulito (continuate a ripetere l’incanto mentre strofinate). Lasciate asciugare il panno al sole e versate l'acqua nel wc. Quando sarà asciutto tenete il panno come talismano.
© L’Almanacco delle Streghe
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