Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, si celebra l'antica Madre Ancestrale signora della Natura. Questa figura affascinante, simbolo di ciclicità e rinascita, si presenta come una vecchia prossima alla fine del suo ciclo, per poi bruciare e rinascere, proprio come una fenice. La sua essenza è strettamente legata ai falò che illuminano e riscaldano le notti epifaniche in tutta Europa, rappresentando un atto di magia simpatica volto ad "aiutare" il sole a ritrovare forza e vigore. L'Epifania segna un momento di transizione, un punto liminale che si colloca tra le celebrazioni del Fuoco legate al Solstizio e il Capodanno, e le festività che culmineranno con la Candelora. Ma non è solo il fuoco l’elemento protagonista di questa notte. La figura della Befana infatti, con la sua iconica scopa e il sacco pieno di doni, è intrinsecamente legata a due elementi fondamentali: il fuoco e l’acqua. Questi due poli rappresentano non solo gli archetipi naturali, ma anche il simbolismo profondo che permea le tradizioni legate a questa festività.
LA BEFANA: LA VECCHIA NONNA FUOCO CUSTODE DEL FOCOLARE
La Befana, nella sua essenza, è strettamente associata al fuoco, in particolare al focolare domestico, fulcro della vita familiare. Rappresenta una figura matriarcale, simile a una nonna, che custodisce il calore e la sicurezza della casa. Secondo la tradizione, si narra che la Befana discenda dal cielo attraverso il camino, portando con sé una luce calda e benevola. Questo legame tra la figura della nonna e il focolare è emblematico: il camino, la stufa e il forno non sono solo fonti di calore, ma simboli di comunità e di accoglienza.
Nella cultura popolare, il focolare è il regno delle donne, dove ogni oggetto e luogo diventa sacro grazie alla loro cura. La figura della Befana, quindi, incarna il potere femminile e il legame ancestrale con il fuoco. La Baba Yaga, la nonna delle fiabe russe, è un esempio di questa connessione: ella vive sulle stufe, maneggiando cenere e attrezzature da cucina, e custodisce il fuoco, simbolo di vita e protezione.
La tradizione del focolare si intreccia con antichi riti funerari. Si crede che, nei tempi lontani, le ossa degli antenati venissero portate all'interno delle abitazioni, dove si spegnevano i fuochi per accogliere il defunto. Questo rituale di "seconda sepoltura" rappresentava un modo per onorare gli antenati, e il focolare diventava il luogo sacro dove riposavano le loro ceneri.
I DONI DEL FUOCO
La Befana porta con sé doni simbolici legati al fuoco. Il carbone, ad esempio, è un elemento con proprietà apotropaiche, capace di proteggere dal malocchio. La cenere, invece, ha un significato purificatore e propiziatorio. Questi doni, che rappresentano la mortalità e il legame con gli antenati, sono anche simboli di fertilità e abbondanza. Cenere e carbone, quindi, non sono solo materiali, ma portatori di un messaggio profondo che parla di vita, morte e rinascita.
IL FALÒ: RITO COLLETTIVO
Se il focolare rappresenta la dimensione intima e privata, i falò accesi durante le celebrazioni dell’Epifania rappresentano la collettività. Le tradizioni di “bruciare la Vecia” durante i falò di Capodanno e dell’Epifania servono a bandire le negatività e a celebrare il passaggio da un anno all'altro. Questi falò, pur essendo rituali propiziatori, non devono essere visti come una celebrazione di forze negative. Al contrario, sono un modo per salutare lo spirito dell’Antenata, rendendo omaggio a un ciclo di vita e morte.
L'ACQUA: ELEMENTO DI PURIFICAZIONE E DIVINAZIONE
Ma l'Epifania non è solo una celebrazione di fuoco: essa porta con sé una ricca simbologia acquatica, simile a quella di Imbolc. La figura della Befana, legata a questa festività, è intrisa di significati che rimandano all'acqua e alle sue virtù.
L'ACQUA DELLE BBOFFE
Durante la vigilia di Natale, di Capodanno e dell'Epifania, era usanza mettere sul tavolo una conca piena d’acqua. Il capofamiglia spruzzava quindi quest'acqua in tutta la casa, recitando la formula “Fore le spirite maligne da la casa mije! Fore!”, un rituale che affonda le radici nell'antica Roma durante i Lemuralia, dove l'acqua aveva una funzione lustrale e apotropaica.
In diverse regioni del Veneto e del Friuli, le chiese di campagna consacravano l'acqua nella vigilia dell'Epifania. I capifamiglia la utilizzavano poi per benedire i campi, servendosi di una piccola scopa che veniva successivamente appesa a un albero e bruciata. In Abruzzo, i sagrestani portavano nelle case l'acqua benedetta, nota come Acqua delle Bboffe, per scacciare le streghe e proteggere gli abitanti e il bestiame.
Questa acqua, raccolta il giorno della Befana, era considerata miracolosa e utilizzata per varie pratiche di purificazione, sia per le case che per i granai. L'acqua sciolta dalla neve del giorno della Befana era particolarmente apprezzata per le sue proprietà terapeutiche, impiegata per alleviare malattie, febbri e mal di testa, spesso utilizzata per bagnare i bambini.
Inoltre, l'acqua aveva anche un valore divinatorio: le giovani donne la utilizzavano per trarre auspici sul matrimonio. La notte dell'Epifania, una scodella d'acqua veniva posta fuori dalla finestra, e al mattino le ragazze analizzavano i cristalli di ghiaccio che si erano formati sulla superficie per scoprire il loro destino per l'anno a venire.
LA SAGGEZA DELLA BEFANA
E così, mentre il calore dei falò danza nell'aria e la luce della Befana illumina le nostre case, la notte dell'Epifania si trasforma in un momento di meraviglia e riflessione. La Madre Ancestrale, con la sua saggezza antica, ci ricorda che ogni fine è solo un nuovo inizio. Attraverso il fuoco che brucia e l'acqua che purifica, ci invita a lasciar andare ciò che non serve più, a rinnovare le nostre speranze e a fare spazio per ciò che deve ancora venire. In questo passaggio magico, il legame tra passato e futuro si fa palpabile: le tradizioni si intrecciano con i nostri sogni, e i doni portati dalla Befana diventano simboli di protezione e abbondanza, di fertilità e rinascita. Ciò che era cenere si trasforma in opportunità, e il carbone, lontano dall'essere un segno di cattivo comportamento, diventa un amuleto di fortuna. Mentre ci riuniamo attorno al focolare, ascoltando le storie che risuonano come eco di un tempo antico, ci rendiamo conto che la magia di questa notte non risiede solo nei riti o nei simboli, ma nella connessione profonda che instauriamo con le nostre radici. La Befana, con il suo sacco di doni e la sua scopa magica, ci ricorda che ogni gesto, ogni parola e ogni tradizione hanno il potere di trasformare la nostra realtà. Mentre la luce del sole inizia a riscaldare la terra e il ciclo della vita riprende il suo corso, portiamo con noi l'essenza di questa notte: la magia della rinascita e la forza di un legame che trascende il tempo. Con il cuore colmo di gratitudine, salutiamo la Befana e la sua saggezza, pronti ad abbracciare il nuovo anno con la promessa di un futuro luminoso e pieno di possibilità.
© L’Almanacco delle Streghe
LA SAGGEZA DELLA BEFANA
E così, mentre il calore dei falò danza nell'aria e la luce della Befana illumina le nostre case, la notte dell'Epifania si trasforma in un momento di meraviglia e riflessione. La Madre Ancestrale, con la sua saggezza antica, ci ricorda che ogni fine è solo un nuovo inizio. Attraverso il fuoco che brucia e l'acqua che purifica, ci invita a lasciar andare ciò che non serve più, a rinnovare le nostre speranze e a fare spazio per ciò che deve ancora venire. In questo passaggio magico, il legame tra passato e futuro si fa palpabile: le tradizioni si intrecciano con i nostri sogni, e i doni portati dalla Befana diventano simboli di protezione e abbondanza, di fertilità e rinascita. Ciò che era cenere si trasforma in opportunità, e il carbone, lontano dall'essere un segno di cattivo comportamento, diventa un amuleto di fortuna. Mentre ci riuniamo attorno al focolare, ascoltando le storie che risuonano come eco di un tempo antico, ci rendiamo conto che la magia di questa notte non risiede solo nei riti o nei simboli, ma nella connessione profonda che instauriamo con le nostre radici. La Befana, con il suo sacco di doni e la sua scopa magica, ci ricorda che ogni gesto, ogni parola e ogni tradizione hanno il potere di trasformare la nostra realtà. Mentre la luce del sole inizia a riscaldare la terra e il ciclo della vita riprende il suo corso, portiamo con noi l'essenza di questa notte: la magia della rinascita e la forza di un legame che trascende il tempo. Con il cuore colmo di gratitudine, salutiamo la Befana e la sua saggezza, pronti ad abbracciare il nuovo anno con la promessa di un futuro luminoso e pieno di possibilità.
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